Big Hero 6

SPUNTO n° 95
Il fumetto

In un’altra occasione, precisamente allo SPUNTO n° 86, abbiamo velocemente accennato al lungometraggio d’animazione di marca DisneyBig Hero 6”. Il confronto con Next Gen, film distribuito invece da Netflix nel 2018, vede Big Hero vincitore a mani basse. Ma non corriamo, prendiamoci un paio di minuti per capire da dove ha avuto tutto orgine.
Big Hero 6 infatti nasce come un fumetto pubblicato dalla famosissima Marvel Comics, e creato da Steven T. Seagle e Duncan Rouleau, nel quale i protagonisti sono una squadra di supereroi voluta e creata secondo un progetto del governo giapponese. Esistono due serie di fumetti che ruotano attorno ai personaggi che compongono il gruppo dei Big Hero 6: Sunfire & Big Hero 6 (1998) e Big Hero 6 (2008).
Nel 2014, in seguito all’acquisizione della Marvel da parte della Disney,esce nei cinema il film liberamente ispirato alle vicende delle serie a fumetti e, come spesso capita nei riadattamenti cinematografici, con trama e personaggi che subiscono minori o maggior variazioni rispetto alla storia originale. La regia venne affidata al duo Chris Williams, che conosceremo in futuro anche per la direzione del film Oceania,e Don Hall, al suo secondo lavoro come regista dopo Winnie the Pooh – Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri.
Annoverato come 54° classico Disney, Big Hero 6 è il primo film basato su un franchise Marvel ad esser prodotto dalla storica casa di produzione statunitense alla quale nel 2015 fece vincere l’ennesima statuetta dorata nella categoria come miglior film d’animazione.

Big Hero 6 Hiro's MicroBots GIF | Gfycat
La presentazione di Hiro alla fiera delle scienze

Tutta la storia è ambientata nella grande città di San Fransokio, palese tentativo di coinvolgere sia il mondo occidentale che quello orientale, una metropoli che mischia tratti culturali di varie parti del mondo (vi potete trovare i ponti all’americana e i famosi autobus di San Francisco che però presentano decorazioni e stili propri del Giappone).
Hiro è un giovane genio di 14 anni con un talento per tutto ciò che è tecnologico e, come molti della sue età, vive un momento di confusione e sbandamento che lo porta ripetutamente a mettere a rischio la propria vita, e quella di suo fratello Tadashi, partecipando a bot-duelli illegali.
Una sera, dopo l’ennesimo duello, Tadashi porta Hiro con sé al San Fransokyo Institute of Technology, dove lavora, e lo convince a partecipare alla fiera annuale che l’Instituto organizza per trovare nuove idee e nuove menti da annettere nel proprio organico.
Con l’aiuto di Tadashi il nostro giovane protagonista riesce a mettere a punto un progetto con dei potenziali incredibili e viene ammesso ai corsi. Purtroppo la sera stessa tutto il mondo di Hiro crolla nel giro di pochi minuti e comincia tutto un altro racconto…

Hiro e zia Cass

Tecnicamente il livello del film è altissimo. Scene con primi piani, videochiamate, momenti di azione adrenalinici, inseguimenti e… Baymax, il gigantesco robottone morbidoso che diventa il
migliore amico di Hiro e che attira ogni simpatia del pubblico.
L’animazione è ovviamente realizzata in CGI e la sua alta qualità fa entrare senz’altro Big Hero 6 nella ristretta cerchia fra i migliori film d’animazione computerizzata di sempre.

Miguel Sotomayor – Pagelle Calcetto – Pagina 2

La colonna sonora, composta da circa una ventina di brani musicali, è stata quasi interamente realizzata da Henry Jackman, che dal 2009 collabora costantemente con molte case di produzione cinematografiche, e consta per lo più in brani solo musicali che seguono i momenti che offrono maggior coinvolgimento emotivo, siano essi di azione, sentimentali o riflessivi. Unico brano non realizzato dal compositore inglese è Immortals dei Fall out boy che viene proposto durante l’addestramento dei novelli supereroi e durante i titoli di coda (in italiano la canzone è stata interpretata dallo stesso cantante della band: Patrick Stump). Altra nota musicale è il singolo Supereroi in San Fransokio del rapper Moreno che segue a Immortals nei titoli di coda.

I Big Hero 6

Se il pacchetto tecnico con il quale il film si presenta è ottimo e lo sfondo musicale senz’altro degno di menzione non da meno sono i contenuti e le tematiche.
Ilm film è di fatto un thriller fantascientifico d’animazione con una trama abbastanza elaborata ma il suo forte sono i vari sbalzi emotivi che ogni spettatore vive insieme al protagonista.
Allo sbando giovanile dei primi minuti si succedono, in ordine cronologico, momenti di entusiasmo, delusione, trionfo, lutto, sconforto, rabbia e desiderio di vendetta con il cameo dell’amicizia che si sviluppa nel gruppetto composto dagli amici del fratello maggiore di Hiro, da Hiro stesso e da Baymax, l’operatore sanitario robot inventato proprio da Tadashi.
È raro che un film d’animazione sappia far suonare con tanta potenza alcune corde dell’animo umano che in genere quasi subiscono la censura nei cartoni animati.
Tutta l’avventura di Hiro è una piccola parentesi della vita di molti, sconvolta e scossa da eventi che sfuggono ad ogni possibile controllo dell’uomo e di fronte ai quali chiunque rischierebbe di voler chiudere la porta al mondo.

Le 10 cose di Big Hero 6 che ancora non sapevate
Virginia Raffaele e Flavio Insinna

Adatto a tutti ma mirato ad un pubblico giovanile già grande, merita anche il tempo degli adulti, soprattutto se a guardarlo è un figlio o una figlia di età ancora tenera che può aver bisogno della mediazione del genitore per alcuni momenti drammatici.

Big Hero 6 fa arrabbiare ma rafforza la speranza
Voto 8

Stan Lee padre di famiglia

Note: in italiano la voce a zia Cass è prestata da Virginia Raffaele mentre a doppiare Baymax è Flavio Insinna;
in uno dei quadri della casa di Fred, e nel finale a sorpresa dopo i titoli di coda, compare niente meno che la versione animata di Stan Lee, padre di molti supereroi della Marvel.

Pubblicato da spuntianimati

Classe ’89, incapace di crescere fino in fondo, esempio lampante del “Lifelong learning” (LLL), non sono mai stato in grado di superare il fascino che il cinema d’animazione ha su di me. Da qui l’idea e la scelta molto rimuginata di avviare questo piccolo blog. Laureato in Scienze dell’Infanzia, ho diverse esperienze alle spalle, lavorative e di volontariato, a contatto con bambini dalla prima infanzia fino alla pubertà.

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