Soul

SPUNTO n° 96

Temevo che potesse succedere ed è successo. Per passare dallo SPUNTO n° 95 allo SPUNTO n° 96 mi ci sono voluti più di 5 mesi… un piccolo blocco… ma pare inutile cercare di capire quali stop ‘n go influenzino la nostra vita no? No!

Ci voleva forse proprio il ventitreesimo prodotto della Pixar Animation Studios per farmi ritrovare la scintilla alla base di questo piccolo e personale progetto. Ormai i miei 11 lettori (eh si, sono lontano anche dalle più basse modeste aspettative di Manzoni) avranno capito che parlo di “Soul” film d’animazione distribuito dalla Walt Disney Pictures e diretto da Pete Docter, già all’opera in Monster & Co, Up e Inside out.
La sua uscita nei cinema, prevista, a seconda del Paese, dal giugno di questo funesto 2020 a settembre, è stata rimandata fino a giungere a questo Natale. Il 25 Dicembre Soul fa quindi il suo debutto sui piccoli schermi di tanti e sparpagliati abbonati al portale di Disney+.

Joe insegnante appassionato

Se al momento è arduo capire quanto successo questo nuovo lungometraggio riuscirà ad ottenere al “botteghino” possiamo intanto basarci su alcuni dati che tracciano una vaga idea dello sforzo che è stato compiuto alle spalle del grande schermo: dai primordi dell’idea partorita da Pete Docter insieme a Mike Jones nel quasi lontano 2016, passando poi per la nomina a direttore creativo della Pixar di Docter nel giugno 2018, si arriva quasi al 2021 per assistere alla nascita di un pargolo costato circa 150 milioni di dollari di spese di produzione. Per farsi un’idea migliore proviamo a pensare che il primo Toy Story (1994) costò circa un quinto di questa cifra mentre Gli incredibili 2 (2018) la supera di circa il 30%.
Dire che la critica finora si sia espressa favorevolmente sarebbe minimizzare dato che molti grandi penne del mondo giornalistico del genere hanno usato toni entusiastici per descrivere le proprie impressioni.

Joe nella bolla in un momento di estasi musicale

Andando più al succo…
La vicenda comincia e si sviluppa fra la grande metropoli di New York e un mondo dell’aldilà di nuova concezione formato da Ante mondo e Altro mondo. Joe Gardner, insegnante di musica delle scuole medie, vive la sua vita giorno per giorno nell’eterna speranzosa attesa del momento nel quale riuscirà ad elevarsi da un’esistenza fatta di monotonia e delusioni. I primi minuti di film mostrano più che bene quale sia la sua realtà lavorativa e in generale tutto il suo contesto quotidiano. Fra le prediche dell’anziana mamma e un futuro come insegnate tanto certo quanto indesiderato, la sua mente continua a rincorrere il sogno di sfondare come musicista jazz.
Un giorno il miracolo pare avverarsi ma solo poche manciate di secondi separano Joe dal momento nel quale si scoprirà precipitare dalle stelle di un quasi afferrato successo alle stalle di una morte prematura. Scioccato, inebetito, devastato da questa notizia, Joe cerca in tutti i modi una soluzione che gli permetta di coronare i suoi sogni terrestri, ma molti intoppi si frappongono fra lui e il ritorno alla vita. A fargli compagnia, e molto di più, ci sarà 22, anima non nata, sfiduciata nel poter trovare un qualche interesse a vivere la propria vita…

Joe, un Jerry e alcune anime non ancora nate

Indubbiamente la Pixar ha fatto della qualità dell’animazione digitale (CGI) un suo punto di forza e ogni volta cerca, e spesso trova, nuovi modi per mostrare come abbia saputo alzare nuovamente l’asticella. Non essendo certamente un esperto ho preferito chiedere un parere ad un amico designer che non ha avuto difficoltà a spendersi nell’elogiare il lavoro dei tecnici dello studio d’animazione californiano:

“Pochi cartoni animati mi hanno colpito per la tecnica usata ma Soul è un capolavoro. Dalla tecnica artistica al significato e al messaggio”
Andrea Senatori

La colonna sonora ci rimbalza fra pezzi jazz, composte da Jon Batiste, musicista americano, che accompagnano bene sequenze e stati d’animo di Joe Gardner e altri brani più moderni, realizzati invece da Trent Reznor insieme ad Atticus Ross, che fanno da sottofondo a tutte le scene ambientate nell’aldilà. I titoli di coda invece vengono presentati accompagnati da una nuova versione di It’s all right rielaborata sempre da Jon Batiste.

Riguardo ai contenuti e al significato si è già visto scrivere molto e forse anche troppo. Soul per molti è stato al centro di un dibattito sul fatto che fosse diretto ad un pubblico di età adulta. Se per l’Avvenire il film rappresenta un “Esempio di un cinema davvero adulto”, con un’accezione certamente positiva, così non è per ilPost che si sofferma invece a riflettere se sia gradevole anche per il pubblico infantile, o comunque più giovane. L’Espresso esordisce con “soul, convince ma solo a metà” mentre addirittura Agi e Fanpage esprimono seri dubbi sul film: il primo sul fatto che sia diretto agli adulti, evidenziando tale caratteristica come un problema; il secondo definendolo “un Inside Out che non ce l’ha fatta”.

La venuta al mondo di 22

Personalmente ho trovato il film molto scorrevole e in grado di divertire tutti, dai più piccoli fino a noi grandiglioni. Ma al di là della gradevolezza occorre spendere qualche parola in più perché i temi toccati sono davvero forti e probabilmente non in grado di sfiorare le corde emotive di chi ancora non vi ha inciampato.
La morte, la difficoltà di vivere ogni giornata come dono prezioso e denso di significato sono argomenti ostici se si guarda ancora il mondo con gli occhi stupiti di 22, ma è molto più facile seguire il film con la visione di Joe, adulto che teme di rimanere in attesa dell’occasione della svolta. Eppure quando arriva quel momento, addirittura definito una rarità da un personaggio del film, Joe si scopre ancora invischiato in una routine, seppur diversa, facendo trasparire dal suo viso un mix di delusione e scialba sorpresa che rimandano molto al momento di un altro celebre film d’animazione nel quale gli amici di acquario di Nemo (ovviamente si parla di Alla ricerca di Nemo) si ritrovano liberi nel mare ma intrappolati dal loro stesso mezzo di fuga… e adesso?
Adesso la vita di Joe può ri-cominciare, permettendo ai sogni di filtrare nella realtà e trasformare in gemma ogni singolo istante vissuto.

Soul quindi ha sicuramente un grosso segno più sulla propria pagella il che mi mette nella condizione di manifestare il mio disaccordo con sicurezze ostentanti il film d’animazione come “per bambini” e Inside out come superiore.
Ad una prima visione il concetto di scintilla, la scintilla che dà avvio alla vita di un’anima sulla Terra, appare leggermente semplicistico ma ad un secondo sguardo possiamo accorgerci che tale mistero dipende da un errore di Joe che, nelle falsi vesti di mentore mentre segue la lezione di uno dei tanti Jerry, si distrae pensando alla propria resurrezione lasciandoci all’oscuro di cosa sia la scintilla che completa un’anima. Ben fatto!

A doppiare Joe è Neri Marcorè, mentre la piccola 22 ha la voce di Paola Cortellesi

Quindi sì, Soul è un film d’animazione per grandi adatto anche ai bambini e aggiungerei, da eterno bambino, finalmente! Un lungometraggio animato per grandi che mantiene alcuni dei canoni dell’animazione per l’infanzia in un importante passo per il futuro del cinema d’animazione.

Forse è bene porsi la domanda che viene rivolta a Joe:
“Come passerà il resto della vita?” ed è altrettanto bene sapere quanto essa sia preziosa per tentare di rispondere ogni volta “Non lo so… Ma so che ne assaporerò ogni momento”.

Voto 8 e mezzo

Note: avrebbe dato un senso di completezza al mio animo, in parte pignolo, l’assistere alla nascita della piccola 22 in forma umana… ma il finale è bello anche così;
Soul commette un piccolo inciampo… una minuzia: l’anima del gatto in teoria muore nel momento in cui Joe entra nel suo corpo (e infatti vediamo l’anima del felino sulle rampe mobili luminose) ma alla fine l’animale si rivela più vivo che mai.

Pubblicato da spuntianimati

Classe ’89, incapace di crescere fino in fondo, esempio lampante del “Lifelong learning” (LLL), non sono mai stato in grado di superare il fascino che il cinema d’animazione ha su di me. Da qui l’idea e la scelta molto rimuginata di avviare questo piccolo blog. Laureato in Scienze dell’Infanzia, ho diverse esperienze alle spalle, lavorative e di volontariato, a contatto con bambini dalla prima infanzia fino alla pubertà.

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